Mi trovo qui con @ – E sti cazzi!

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2 ottobre 2013 di ilpolirico

Mi accingo a scrivere questo articolo e a trattare tale argomento consapevole di essere un individuo totalmente ed inevitabilmente assuefatto dai nuovi strumenti di comunicazione quali i social network. Però, come in ogni cosa nella vita, penso ci sia un modo giusto e uno sbagliato di utilizzare tali strumenti, o comunque un’adeguata via di mezzo. Il mio pensiero si vuole concentrare proprio su questo, sull’utilizzo spropositato e incondizionato che si fa dei social network, prendendo Facebook come capro espiatorio, per il semplice fatto che è il più utilizzato e il primo ad essere entrato nelle nostre vite modificando irreversibilmente il concetto di comunicazione, condivisione e divulgazione senza freni della nostra vita privata.

Premessa:

Qualche giorno fa apro Facebook e mi trovo una richiesta di amicizia da parte della sorellina di uno dei miei più cari amici. Dico sorellina perchè la piccola ha appena 12 anni. (se fosse per il mio moderatissimo parere Facebook sarebbe vietato ai minori di 18 anni se non sotto autorizzazione di uno dei genitori, ma tralasciamo questi radicalismi) Insomma dopo qualche attimo di indecisione se accettare la richiesta ho premuto il tasto “conferma”

Come saprete il click mi ha portato ad avere accesso a tutti i contenuti del suo profilo, ed è lì che un senso di desolazione ha cominciato ad avvolgermi inesorabilmente. Come temevo il profilo non era che un susseguirsi di foto del cazzo, la maggior parte in compagnia di una sua amica, evidentissima futura baldracca e già espertissima segaiola a tutti gli effetti. Insomma c’erano le foto più gettonate e in voga degli ultimi anni, quelle che conosciamo tutti. Foto linguaccia, foto con bocca a culo di gallina, foto in pose da battona da marciapiede, foto modificate con gli effetti pop-art, seppia, bianco e nero ecc… e l’immancabile foto allo specchio del cesso.

Ieri sera il mio caro amico mi ha invitato a cena e ho colto l’occasione per comunicargli la triste notizia. Lui è un tipo di altri tempi, oserei dire retrò. Non è iscritto a nessun tipo di social network, gira con un Nokia con lo schermo da 10 pixel in totale che suona ancora Nokia Tune e ieri per tentare di vedere Ballarò mentre cenavamo, per cercare il segnale, spostava una di quelle antiquate antenne che si posizionavano sopra il televisore. Il segnale era ancora basso e mentre Sallusti e Cicchitto discutevano animatamente sul tema B. non riuscivamo più a capire se quello che stavamo guardando sul Telefunken del dopoguerra era ancora Ballarò o la maratona horror di Dario Argento. Lui ha risolto il problema con una stampella da tintoria e un pò di carta stagnola e dopo 7 scosse e 5 cortocircuiti il segnale è tornato. Questo per farvi capire che il mio amico, piuttosto che vedere le foto da zoccola della sorellina con il rossetto che sembra avere almeno 5 anni di più smarmellate su Facebook, avrebbe preferito coglierla sul fatto mentre si stonava con un cannone di erba nascosta nei meandri della sua casa in campagna, sicuramente ne sarebbe uscito meno avvilito.

Dalla premessa avrete capito che più che Facebook, mi infastidisce l’utilizzo smodato e incontrollato che se ne fa. Sia chiaro, la sorellina del mio amico ha 12 anni, su Facebook si vedono persone di entrambi i sessi, anche di 25 anni, decisamente più penose, vista la differenza di età.

Strumenti e tendenze di Facebook che mi fanno imbestialire:

Mi trovo qui con @…

Questo strumento è diventato uno dei più utilizzati di Facebook e non serve a nient’altro che far sapere a tutti dove cazzo ti trovi. Il mio interesse nel leggere dove si trova o cosa sta facendo una determinata persona è lo stesso che provo quando il mio occhio cade sulle colonne laterali dei quotidiani online, dove ti informano sul nuovo flirt di Flavia Vento, sul colore che andrà di moda l’inverno che verrà o dove ha passato le vacanze Gabriel Garko.

Quindi la domanda che da sempre mi sorge spontanea è:

Perchè far sapere a tutti dove ti trovi e cosa stai facendo?

La maggior parte di questi stati vengono postati in momenti in cui si sta in gruppo.

Uomini: Mi trovo a Via Libetta con @….     Serate folle, daje de RUM! (Foto di un componente del gruppo steso a terra col vomito sui jeans)

oppure

Donne: Mi trovo a Piazza Trilussa con @….   Aperitivandoooo!!!! (Foto tuttotrannecheartistica del bicchiere di spritz e dei rustici avariati a ammuffiti del mese prima)

L’unica risposta sensata è che si vuole far sapere a una persona dove ci si trova e invece di dirlo  in maniera molto semplice ed esplicita lo si posta stupidamente su Facebook sperando che la persona sia altrettanto stupida da raggiungerti. Se lo fa una donna credo che l’obiettivo sia quello di farsi raggiungere dal ragazzo a cui lo vuole succhiare nel primo vicolo messo bene. Se lo fa un ragazzo l’obiettivo credo sia il medesimo, spera che la donna da cui vuole farselo succhiare arrivi al più presto per buttarsi nel primo vicolo messo bene. Il problema è che lei non raggiunge lui, perchè anche lei come lui ha messo lo stato “Mi trovo qui” e ora lo sta succhiando all’amico di lui che non ha messo nessun fottuto stato su Facebook per dire dove si trovava. Concludo col dire che se usi questo strumento quando fai un aperitivo, vai a ballare al goa oppure sei al mare e ti fotografi i tuoi cazzo di piedi, lo dovresti fare, se sei coerente, in ogni quotidiana situazione. Per esempio se stai praticando del sesso anale fuori da una discoteca sul cofano di una Tipo perchè non condividerlo?

Donne: Mi trovo qui con @… Sesso anale con sconosciuto… goduriaaaa! (quantomeno foto del cofano della Tipo)

oppure perchè non condividere con i tuoi amici un improvviso attacco di diarrea?

Uomini: Mi trovo nel cesso di casa – Cacca sciacquerella! (foto dello stronzo o dell’acqua marroncina)

Stati di frustrazioni personali:

Altro modo veramente disdicevole di utilizzare Facebook è quello di rendere pubblico il proprio stato d’animo scrivendo qualcosa palesemente indirizzato a una persona, però, invece di scrivere privatamente alla persona in questione o di prendere in mano un cazzo di telefono, lo si scrive su Facebook, il più delle volte con la stessa capacità linguistica di Luca Giurato e Antonio Cassano messi insieme.

Uomini: Nella vita sono caduto tante volte ma mi sono sempre rialzato quindi non sarà oggi che toccherò l’abisso. L’ipocrisia di certa gente non mi scalfirà mai la corazza che mi protegge da sempre e se veramente vuoi che una cosa accada la fai succedere.

Donne: Dopo aver amato così nel profondo ed aver ricevuto in cambio solo delusioni mi chiedo se valga veramente la pena ancora buttarsi a capofitto in avventure del genere oppure rimanere sola con le proprio convinzioni!

E’ chiaro come l’omosessualità non dichiarata di Giovanardi che queste persone hanno smarrito il confine tra vita reale e vita virtuale. Individui che si relazionano col prossimo principalmente tramite un dispositivo elettronico; computer o telefono che sia! Persone che potrebbero dirti:

Gli piaccio sicuro, mi ha messo un like alla mia foto profilo e un’altro a una frase sull’amore di Fabio Volo.

Che poi se individui del genere si incontrano per strada la conversazione che si consuma è più o meno la seguente:

Lui: Ciao come stai?
Lei: Ciao, tutto bene tu?
Lui: Non c’è male… mmmm… insomma che si dice?
Lei: Mah… Il solito

E in un misto di silenzio e imbarazzo…

Lui: Sai ieri mi sono infilato un dito nel naso e mi è riuscito dall’occhio
Lei: Maddai! Ieri io mi sono persa il filo del perizoma nel buco del culo, non sai per ritrovarlo che faticaccia!
Lui: Vabbè alla prossima, ciao!
Lei: Ok, ciao!
 
Poi quando i due si ribeccano online passano le ore a chattare filosofeggiando sulla vita. Individui pericolosi che raggiunti i 30 commetteranno i loro primi stupri/omicidi nei confronti di persone conosciute su siti del tipo “incontrivirtuali.com”

Conclusione:

Facebook è una piattaforma dalle mille potenzialità ed è utile sotto migliaia di punti di vista, ma ha un migliaio di modi idioti per essere utilizzata. Sembra quasi che se una cosa non la pubblichi su Facebook è come se non l’avessi realmente fatta. La cosa assurda delle foto ad  esempio è che si fanno non più per il piacere di conservarle e di tenerle per se – e poi magari ne carichi qualcuna su Facebook – ma appositamente per renderle pubbliche. Chi come me è su Facebook sa che il lunedì potrà vedere le foto dei weekend della metà delle persone che ha come amici, seguendo passo passo la serata delle persone. Dall’aperitivo a Trilussa, fino al vomito sui jeans. Mi capita di vedere la sera gruppi di ragazze fuori dai locali conciate come prostitute Portoricane che passano le ore a fotografarsi in tutte le pose e le maniere possibili. Che poi su Facebook sembrano anche sessualmente appetibili, se invece le vedi struccate dal vivo si avvicinano a un mix tra un cancello arrugginito e una busta di fave.

Sono molte le cose che io personalmente cambierei di Facebook, una su tutte è l’aggiunta di un semplice tasto per poter dare un giudizio personale sulla recente attività di un utente. Un tasto che demotiverebbe migliaia di utenti e perseverare con i comportamenti precedentemente descritti, con un semplice click si potrebbe esprimere il proprio sdegno verso post o stati abominevoli.

Un semplice tasto: “E sti cazzi” 

17 thoughts on “Mi trovo qui con @ – E sti cazzi!

  1. Gintoki ha detto:

    Post fantastico!

    tra l’altro, manco a farlo apposta, giusto ieri la mia foto su fb l’ho cambiata nel Grande Capo Estiqatsi. Chissà se qualcuno dei miei contatti (“amici” è eccessivo, io ho 5 amici di cui 2 non hanno fb, gli altri son conoscenti) coglierà la citazione

  2. litedinnamoratoconilmondo ha detto:

    Ho apprezzato il tuo post.
    In effetti ciò che la rete attraverso i social network sta diventando è un’autentica aberrazione.
    Direi perfino una forma di perversione.
    Probabilmente c’è nella natura umana dell’individuo della società “moderna”, l’incontrollabile bisogno di sentirsi protagonisti di una sorta di gossip immaginario per certificare la sua identità, altrimenti anonima.
    L’assenza di autentici esempi sani provoca il desolante “mi trovo qui…”
    Grazie per la condivisione.

    • ilpolirico ha detto:

      “Probabilmente c’è nella natura umana dell’individuo della società “moderna”, l’incontrollabile bisogno di sentirsi protagonisti di una sorta di gossip immaginario per certificare la sua identità, altrimenti anonima”
      Con questa frase hai detto tutto… se vai a cena fuori e non pubblichi una foto della bistecca da mezzo chilo ben cotta e poi racconti ai tuoi amici quanto era buona, loro non ti crederanno perchè su feisbùk non l’hanno vista!

  3. Nichirenelena. ha detto:

    Io non giudico chi tiene fb, ma per la mia salute mentale ho capito che sarebbe stato meglio così… ho un carattere che propende molto all’arrabbiattura e al nervoso 🙂 per alcuni versi è molto utile, come per mantenere i contatti con gli amici 🙂

  4. Marcella Nesset ha detto:

    Oltre alla 12enne bimbominkia egregiamente descritta, un altro tipico utente feisbuk è la 42enne separata/divorziata che esce con le amiche, è inviperita contro l’ex compagno ed è perennemente in cerca dell’uomo perfetto, pur ritenendo comunque che gli uomini siano tutti dei bastardi (lei una povera vittima incompresa dei medesimi).

    Io penso semplicemente questo, che ci sia un tempo per tutte le cose.
    Feisbuk è immorale prima dei 16 anni, un giocattolino divertentissimo per tutto il liceo, già intorno ai 21/22 mi sembra ormai da imbecillotti.
    Decisamente ridicolo dopo i 30, assolutamente patetico dopo i 40.

    Però è di nuovo molto bello attorno ai 75, specie se si è in ospizio, si è fatto un corso municipale di alfabetizzazione informatica e ci si vuole sentire ancora al passo coi tempi nefasti.

    • ilpolirico ha detto:

      La 12enne bimbominkia però secondo me è decisamente più giustificata, essendo la sua mente malleabile e manipolata da queste nuove mode, di un ragazzo/a di 20 anni o più che avrebbe dovuto maturare un’intelligenza un attimino superiore. Detto ciò credo che il tuo discorso sull’età sia abbastanza giusto, ma rimango convinto del fatto che, anche a seconda dell’età, ci siano modi giusti o sbagliati di utilizzare fb. Un 40enne può avere un account fb, poi dipende da lui e da come lo utilizzerà se risulterà ridicolo oppure no!
      Ps: i tuoi commenti e punti di vista sono sempre piacevoli e regalano spunti di riflessione 🙂

  5. icalamari ha detto:

    Anche io ieri mi sono infilata un dito nel naso e mi è riuscito dall’occhio, te lo avrei detto di persona ma non ti conosco abbastanza bene 😀

  6. tachimio ha detto:

    Veramente eccezionale questo post, pur nel linguaggio forte e colorito, condivido appieno.

  7. Nichirenelena. ha detto:

    Bravo, hai espresso in poche parole quello che io avrei espresso in 10 ore di conversazione!
    La penso come te, talmente tanto che ho levato FB. Mi facevo del gran nervoso, mi incazzavo quasi ogni giorno nel vedere la demenza delle persone e poi l’ho fatto anche come forma di protesta: che palle uscire ogni volta con amiche/amici oppure trovarsi in luoghi dove la gente invece di parlarsi sta fissa al cel a cambiare stato oppure, come dicevi tu, a dire dove sono, con chi sono, cosa fanno, eccecceccecc…

    • ilpolirico ha detto:

      Io non voglio cancellarmi perchè non posso dire che facebook non mi piaccia. Lo uso quanto basta e mi torna utile molte volte, condanno solo l’utilizzo smodato che se ne fa e il voler raccontare ogni istante della propria vita. Poi la gente che persevera con i comportamenti di cui ho parlato verrà inesorabilmente depennata dalla mia “lista amici”

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